GIOVEDI’ 9 Giugno alle ore 21,00 nella Basilica di San Simpliciano
VEGLIA DI PREGHIERA PER I DIACONI
A seguire, PREGHIERA NOTTURNA a turni, ingresso dall’Oratorio
All’alba ore 5 del mattino
CONCERTO DI CANTO GREGORIANO
Ingresso in Basilica da piazza San Simpliciano (la chiesa sarà aperta dalle 4.45)
SABATO 11 Giugno ore 9,00 in DUOMO di MILANO
ORDINAZIONE SACERDOTALE DI DON EMMANUÈL
Chi non potesse essere presente, potrà seguire la celebrazione in diretta
su Chiesa Tv (canale 195 del digitale terrestre), Radio Mater ewww.chiesadimilano.it
DOMENICA 12 Giugno Parrocchia San Giuseppe – Cologno Monzese
DON EMMANUÈL CELEBRA LA SUA PRIMA SANTA MESSA
DOMENICA 19 Giugno Basilica di san Simpliciano
DON EMMANUÈL CELEBRA LA PRIMA SANTA MESSA NELLA NOSTRA COMUNITA’
Questo sarà il momento in cui potremo manifestare la nostra ACCOGLIENZA con gioia e gratitudine, perché davvero grande è il dono che il Signore Gesù ci ha riservato.
5.06.2016
Scorrendo il tableau dei candidati al presbiterato 2016, presente in tutte le parrocchie della Diocesi, l’attenzione si focalizza sui 26 volti e nomi, dietro ai quali si nascondono persone e storie vocazionali, una diversa dall’altra. Sono ragazzi e giovani come tanti, che hanno deciso di spendere la loro vita alla sequela di Gesù. Dal pomeriggio di domenica 5 giugno vivono una settimana di esercizi spirituali, predicati dal vicario episcopale presso la casa dei padri Oblati di Rho, in attesa dell’ordinazione sacerdotale che avverrà sabato 11 giugno, alle 9, nel Duomo di Milano, per mano dell’arcivescovo Angelo Scola.
I futuri preti hanno un’età compresa tra i 25 e i 44 anni. Alcuni hanno frequentato il Seminario Minore in diverse città d’Italia, altri provengono da diocesi del Meridione, altri ancora da molto lontano: dalle Filippine e dallo Sri Lanka. Nove possiedono un titolo universitario e quasi la metà ha avuto esperienze lavorative, anche di molti anni. Non per nulla il candidato Emmanuel Santoro, con un diploma di primo livello al Conservatorio, ha paragonato la sua classe a «un’orchestra formata da 26 strumenti, ognuno con il proprio timbro, ormai pronta a suonare accordandosi sul diapason dello Spirito, condotta dal gesto del Direttore e Maestro».
Una metafora che piace molto al rettore del Seminario, monsignor Michele Di Tolve, che aggiunge: «Come ogni classe, anche questa è unica e irripetibile: vivace, propositiva, capace di esprimere varie personalità e “tonalità” di servizio».
Il motto che i candidati hanno scelto come augurio e auspicio per iniziare il loro ministero presbiterale è “Con la Gioia dello Spirito Santo”, tratto dalla Prima Lettera ai Tessalonicesi. «Paolo dice che, anche nelle tribolazioni, vivono con la Gioia dello Spirito Santo. Dunque una gioia non effimera e passeggera, ma profonda, che nasce dall’aver incontrato Gesù. Così i nostri futuri preti desiderano far conoscere il Signore e il suo Vangelo a tutti, con la grazia dello Spirito Santo, che è un dono che riconoscono di aver ricevuto e vogliono trasmettere».
Durante il tradizionale pellegrinaggio a Roma in preparazione al sacerdozio, i candidati hanno ricevuto anche la benedizione di papa Francesco e tre sue importanti raccomandazioni, che il Rettore, presente all’incontro, così sintetizza: educare i ragazzi e i giovani, essere strumenti della misericordia di Dio ed essere capaci di vivere il ministero «nella gioia della perseveranza», ovvero ogni giorno. Il Pontefice, si è detto molto contento di vedere giovani che si consacrano al Signore e questo «è frutto del lavoro intenso e generoso della diocesi di Milano e del suo Arcivescovo».
Inaspettato e altrettanto significativo è stato l’incontro al Quirinale col presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha sottolineato l’importanza di essere cristiani e cittadini educati al bene comune, capaci di costruire quell’ «amicizia civica», tanto cara a Scola.
Poi il pensiero torna ai futuri preti che domenica hanno vissuto un ultimo momento di preghiera e fraternità con propri familiari prima dell’ordinazione. «A tutti auguriamo di fare sempre memoria della bontà e della misericordia che Dio ha avuto con loro, di essere pienamente inseriti nel presbiterio e in comunione con l’Arcivescovo, di continuare a essere generosi e infaticabili nell’annuncio del Vangelo, ma soprattutto profondamente radicati in Gesù, cibo quotidiano nella preghiera, nell’ascolto della parola e nell’Eucaristia. Perché senza Gesù non siamo nulla».
Fonte dell’informazione Portale della Diocesi Ambrosiana